FROSINONE / Firme false per le elezioni regionali, rinvio a giudizio e precisazioni di parte

FROSINONE – L’accusa è circostanziata: avrebbero falsificato le firme presentate in occasione delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio 2023 per favore la presentazione. la candidatura alla presidenza di Fabrizio Pignalberi. Ora due legali, una di Sora, e l’altro di Formia, dovranno affrontare un processo che inizierà il prossimo di Frosinone. Secondo le risultanze della Procura i due professionisti avrebbero falsificato 271 firme a favore della lista “Pignalberi Presidente”, firme raccolte nel comune di Serrone , in provincia di Frosinone. La prima è accusata dello stesso reato che avrebbe commesso sia a Serrone che a Frosinone intorno alla metà di gennaio 2023. Una condotta perseguita anche in occasione della raccolta delle firme per la sottoscrizione della lista denominata “ 4 polo per l’Italia”. Per l’Ufficio elettorale circoscrizionale del Tribunale di Frosinone le firme false erano la quasi totalità di quelle raccolte a sostegno della lista. In particolare è risultato che la falsità delle firme riguardava 1275 sottoscrizioni su un totale di 1546 depositate. Fabrizio Pignalberi si era candidato alla presidenza della Regione Lazio, sostenuto da due liste “Quarto Polo” e “Insieme per il Lazio». Lo stesso prima di questa esperienza era stato leader del partito nazionale «Più Italia”. Le liste furono presentate in extremis proprio perché la sottoscrizione fu fatta di corsa e in un primo momento ammesse, poi escluse con successivo ricorso al Tar da parte del candidato, istanza respinta in sede di discussione del ricorso. La commissione elettorale del Tribunale di Frosinone si accorse della presenza di anomalie nelle liste dei firmatari a sostegno di Pignalberi, una validazione operata da due imputati ora sotto processo per falsificazione.

La difesa di una delle parti, é riuscita, nel 2024, a far revocare la sospensione a carico della propria parte, sul fatto della mancata consapevolezza tra le presunte sottoscrizioni false e la successiva (perché posteriore alle firme) avvenuta autenticazione delle firme stesse per la presentazione di liste elettorali.
Firme, aggiunge, positivamente tale difesa, che, non avrebbero mai raggiunto il numero legale di validità della ammissibilità delle liste, come da sentenze Tar allegate a difesa stessa.
Pur nella certezza della innocenza di uno degli imputati, il GIP. a fronte della assenza di difesa dell’altra parte imputata, ha preferito, per procedura, di connessione dei fatti e soggetti coinvolti, far rinviare a giudizio dibattimentale. Laddove, le prove già raccolte, secondo la difesa di tale parte attiva, porteranno al completo proscioglimento per assenza di dolo specifico per per fatti non commessi.

Articolo a Cura di Saverio Forte ed Antonio Gioia