FORMIA – “Perché il fatto non sussiste”. Con questa formula il giudice monocratico del Tribunale di Cassino, Marco Gioia, dopo una breve camera di consiglio, ha assolto D.G., un 48enne di Formia dall’accusa, pesante, di maltrattamenti in famiglia. L’uomo, difeso dall’avvocato Mauro Improta, nel 2021 venne denunciato dall’allora moglie che davanti i Carabinieri aveva asserito di aver subito per oltre dieci anni, sin dal 2011, aggressioni fisiche e verbali, continue vessazioni, minacce anche gravi (ipotizzando anche l’uso di un coltello).
La vittima per consolidare il proprio castello accusatorio aveva riferito come il coniuge fosse sempre ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Concluse le indagini preliminari, veniva fissata l’udienza preliminare dove il difensore di D.G. chiedeva il non luogo a procedere visto l’assenza di alcun riscontro oggettivo delle condotte contestate all’imputato. Formalizzato il rinvio a giudizio da porte del Gup del Tribunale di Cassino, iniziava nel gennaio 2024 il dibattimento ma con i primi colpi di scena: la parte offesa, interrogata in aula, non è riuscita a dimostrare e a contestualizzare gli episodi che venivano contestati all’imputato e non era a fornire alcuna prova relativamente agli episodi violenti indicati nel capo di imputazione.
Il giudice Gioia, dopo aver interrogato l’imputato, che ha descritto i rapporti conflittuali esistenti nella coppia, ha chiarito invece come gli episodi di violenza descritti dall’ex moglie “non erano altro delle semplici discussioni dovute alla gelosia ed ai dissapori maturati all’interno della coppia”. Il giudice monocratico Gioia ha deciso così di assolvere l’imputato annunciando che le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i prossimi 90 giorni