Gaeta / Belvedere di via Pio IX, l’associazione “La Piazza” chiede le dimissioni del Sindaco

GAETA, Belvedere di via Pio IX – Il clamoroso dietro front del comune di Gaeta e del sindaco Cristian Leccese di mettere in vendita prima il “Relitto stradale in via Pio IX e poi di intitolarlo alla memoria di un sacerdote coraggioso ( come don Paolo Capobianco ) che in città ha lasciato un ricordo indelebile ha “costretto” l’associazione “La Piazza” che aveva rivelato l’esistenza di una proposta di acquisto di questo slargo adiacente una panoramicissima villetta di proprietà di una società di Sant’Apollinare vicino Cassino e della decisione del comune di quantificare il suo importo in 3780 euro soltanto e di inserirlo nel 2024, in occasione del documento unico di programmazione, nell’elenco dei beni alienabili, dunque vendibili. L’associazione del presidente Marzio Padovani sostiene che quanto avvenuto per questi miseri 15 metri quadrati – si tratta di un tratto dell’ormai quasi completamente scomparso cammino di ronda della fortezza borbonica e un luogo simbolo e paesaggisticamente particolare in quanto fa parte dello splendido Belvedere a picco sul mare con vista sul Golfo di Gaeta – dimostra l’inaffidabilità istituzionale del sindaco Leccese allorquando aveva affermato “che non c’era intenzione di vendita del bene!”. Per l’associazione “La Piazza”, che ha dimostrato al potere politiuco esistente al comune di Gaeta di essere tutt’altro che un’oasi con un gruppo di Panda cinesi da tutelare”, “questa è stata una menzogna e lo dimostrano gli atti”. Una delibera di Consiglio Comunale del 29 novembre 2024 (Documento Unico di Programmazione) dichiarava alienabile, cioè vendibile, il bene; un’altra delibera di Consiglio Comunale del dicembre 2024 confermava la volontà di vendita del bene e veniva inserita nel bilancio triennale 2025 2027; l’avviso del nuovo Dirigente dewl settore Patrimonio (assunto fiduciariamente dal Sindaco) dottor Pasquale Sarao, affisso all’albo Pretorio del Comune di Gaeta il 20 agosto 2025 (in pieno periodo feriale), pubblicizzava la vendita.

Avv. Lino Magliuzzi

“È singolare che tutto questo sia avvenuto solo dopo la richiesta di acquisto del privato confinante con quell’area pervenuta al Comune nell’agosto del 2022, tre anni fa – si affianca al presidente Padovani l’avvocato Lino Magliuzzi, componente del consiglio direttivo – Solo a seguito del nostro intervento , che ci siamo fatti interpreti del malcontento dei cittadini e ha proposto l’acquisto in nome proprio del Belvedere al fine di riqualificarlo e riconsegnarlo gratuitamente alla Città, il Sindaco con “una pubblica dichiarazione ha smentito gli atti propri e della sua Amministrazione. Ha tentato in tal modo di ingannare, maldestramente, i Cittadini affermando di non aver mai avuto intenzione, né lui né la sua Amministrazione, di vendere la porzione del Belvedere in questione. Non sappiamo con quale coraggio un Sindaco abbia potuto tentare di ingannare i suoi concittadini offendendo la loro intelligenza ed intestandosi, dopo un lungo silenzio, l’idea di valorizzazione del Belvedere lanciata da noi nella proposta di acquisto!” Leccese ha annunciato di proporre l’intitolazione di questo piazzale abbandonato a se stesso (ma oggetto di un annuncio su un sito immobiliare della vendita della villetta attigua…) alla memoria di Paolo Capobianco – chissà se fosse contento di questa volontà alla luce di un raggiro istituzionale e mediatico di non secondaria importanza – ma per “La Piazza” le iniziative da intraprendere subito sono altre. “Se vuole recuperare un po’ di dignità il Sindaco ed impegnarsi a provvedere realmente alla dichiarata riqualificazione – ha suggerito il presidente Padovani – dovrà tornare in Consiglio Comunale per assumere una nuova delibera per trasferire il Belvedere dall’elenco dei beni alienabili in quello dei beni da valorizzare e non alienabili”. Ma l’attacco frontale e finale a Cristian Leccese lo rivolge l’avvocato Magliuzzi: “Come un bimbo colto con le mani nella marmellata il Sindaco cerca di “recuperare” e con ulteriore pubblica dichiarazione, oltre a ribadire le menzogne che abbiamo qui evidenziato, sta speculando anche sul ricordo del benemerito, illustre ed amato concittadino Don Paolo Capobianco al quale, ipotizza di dedicare il Belvedere. Caro Signor Sindaco, quando si ingannano i Cittadini in maniera così plateale -ha concluso Magliuzzi – si dovrebbe avere il coraggio di dare le dimissioni, in mancanza resterà irrimediabilmente minata la credibilità Sua e della sua maggioranza Consiliare”.