Il comitato Itri turismo interviene sui disagi causati dalla chiusura della strada provinciale Itri – Sperlonga, nota localmente come “Strada Magliana”, ed avanza alcune proposte.
“Il blocco della viabilità, attivo dallo scorso 29 agosto, rischia di azzerare stagioni di lavoro e distruggere l’economia locale
Dal 29 agosto 2025, la Strada Provinciale Itri–Sperlonga è chiusa a seguito di un incendio che ha causato frane, detriti e seri rischi strutturali lungo il tracciato, come evidenziato dall’ordinanza emanata dal Comune di Sperlonga e comunicata ufficialmente dal Comune di Itri sui social. L’interruzione costringe residenti, lavoratori e turisti a percorsi alternativi ben più lunghi e disagevoli.
Sebbene i dati specifici per Itri e Sperlonga non siano disponibili, rappresentano un territorio inserito nel contesto più ampio del turismo regionale e litoraneo:
Il Litorale del Lazio cattura circa l’11 % delle presenze turistiche regionali, con un significativo peso sull’occupazione e sulle imprese del settore.
Il turismo verde, che include borghi storici, colline e natura – esattamente ciò che Itri e Sperlonga offrono – genera oltre 30,5 milioni di presenze in Italia, con una spesa stimata di 2,48 miliardi di euro, di cui circa il 58 % finisce in strutture ricettive e ristorative
Sulla base dei flussi turistici regionali e della centralità di questa arteria stradale:
Strutture ricettive (B&B, agriturismi, hotel) e ristoranti registrano una perdita stimata di oltre il 40 % delle prenotazioni, con disdette last-minute e desertificazione delle fasce collinari.Agricoltura e produzioni locali, come produzione di olive itrane, ristoranti a km 0, e piccole aziende agricole, vedono cali significativi nelle vendite dirette e nelle forniture.
Il turismo day-trip e culturale, fortemente legato alla mobilità pratica, viene annullato o indirizzato verso mete più facilmente accessibili, generando spese perse e riduzione della resa occupazionale stagionale.
I collegamenti alternativi, come la Via Flacca, Appia o passaggi via Fondi, aumentano i tempi di percorrenza (fino a +40 minuti) e il costo dei trasporti, disincentivando arrivi e consumi.
Gli operatori, le associazioni e i cittadini sollecitano:
Riapertura rapida e messa in sicurezza della SP Itri–Sperlonga, con cronoprogramma chiaro;
Soluzioni temporanee (navette, percorsi provvisori illuminati/controllati);
Sostegno economico diretto per le imprese gravemente colpite (agevolazioni, contributi urgenti);
La SP Itri–Sperlonga non è solo una via di comunicazione: è il cuore pulsante di un turismo identitario e sostenibile, della cultura locale e del lavoro stagionale. Senza un intervento immediato, si rischia l’abbandono di un’intera area ricca di storia, natura e vocazione turistica.
Invitiamo istituzioni, media e cittadini a farsi portavoce di questa emergenza: la riapertura della via è funzionale alla ripresa concreta di un’economia territoriale già fragile”.