GAETA – I canoni applicati ai concessionari balneari sono corretti? È l’ultimo interrogativo sollevato dall’avvocato pontino, esperto di diritto demaniale, Fabio Maria Vellucci. L’ipotesi di canoni calcolati male, tutt’altro che remota, è stata già presa in considerazione dalla nota testata Mondo Balneare, organo di informazione di riferimento per gli imprenditori del settore. In particolare viene presa in considerazione la possibilità che l’adeguamento dei canoni del 2025 sia stato sbagliato.
Mentre nei prossimi giorni scade il termine per la corresponsione dei canoni da parte dei concessionari, arriva dunque la notizia di una istanza di annullamento e ritiro proposta dall’Avv. Fabio Maria Vellucci, per conto di alcuni utenti e balneari del decreto dirigenziale del MIT dell’11 agosto che fa riferimento al D.L. 73/2025 convertito poi nella legge 105/2025.
Secondo il legale, entrambi i provvedimenti, presentano tantissime ombre e gravi sospetti di illegittimità costituzionale, “per la superficialità e la decisa assenza di criteri per l’adeguamento del canone agli indici ISTAT”. Sempre il legale, non si sarebbe tenuto nemmeno conto di alcune decisioni del TAR Lazio sulla illegittimità dei DM 321/2022 e 389/2023, colpevoli, a dir della Corte, di aver introdotto un nuovo metodo di calcolo ISTAT.
L’analisi di Vellucci non si sofferma però solo al 2025. Lo stesso metodo scelto ed il conseguente computo operato dal Ministero per quest’anno, sarebbe in realtà “del tutto errato ed illegittimo sin dalla decorrenza all’inizio degli anni Novanta”.
Di qui la possibilità per i concessionari balneari di aver diritto ad un “clamoroso” rimborso a carico dello Stato, per le somme versate negli anni per adeguamento e che ad un primo calcolo approssimativo, di certo non sono esigue. Una boccata di ossigeno per i balneari? “Di certo – conclude Vellucci – tale vicenda potrebbe assumere contorni molto più ampi per gli alti profili di responsabilità e risarcimento del danno”.