Gaeta / Project financing, dopo la batosta del tar arriva l’attacco della minoranza

GAETA – Minoranze all’attacco al comune di Gaeta all’indomani della clamorosa e dettaglia sentenza della seconda sezione del Tar di Latina che, annullando la delibera numero 17 del 19 febbraio, ha certificato due aspetti: ha bloccato la “scalata” della “Thor srl società Benefit” allo storico lido Serapide della famiglia Riciniello e ha censurato l’utilizzo da parte del comune di Gaeta della scorciatoia dei progetti di finanza per la gestione, in concessione, nei prossimi venti anni della risorsa economica principale della città. L’amministrazione Leccese ha accusato il colpo – secondo quanto circola nel palazzo municipale – ma preferito rimanere in religioso silenzio, in attesa di concertare con l’avvocatura interna la decisione se ricorrere o meno davanti il Consiglio di Stato. Ne hanno approfittato, giocoforza, i consiglieri Comunali del Partito Democratico Emiliano Scinicariello, Sabina Mitrano e Franco De Angelis che hanno censurato ancora una volta il ricorso allo strumento del project financing (inapplicabile sul demanio marittimo) piuttosto che espletare gare d’appalto “davvero aperte” per consentire una più ampia e trasparente partecipazione.

“La sentenza è stata chiarissima nell’evidenziare che l’Amministrazione Comunale abbia agito con ampia discrezionalità amministrativa, determinando così un indubbio vantaggio per il soggetto promotore. Testualmente, la procedura siffatta “determina un’immediata posizione di favore per il soggetto presentatore dell’istanza prescelta, che non solo acquista i vantaggi della prelazione attribuita al promotore, ma vede il suo progetto posto a base di gara e, nel contempo, un definitivo arresto procedimentale per i soggetti che hanno presentato le istanze non prescelte” – hanno ribadito i tre rappresentanti delle minoranze riportando uno dei passaggi più salienti della sentenza dei giudici amministrativi di Latina. In effetti i consiglieri comunali del Pd sempre intervenuti (da quella iniziale del 24 agosto 2024) nelle sedute di Consiglio nelle quali sono stati discussi ed approvati i quindici progetti di finanza di questa natura: “Abbiamo sempre lasciato agli atti un documento che – ricordano ora Scinicariello, Mitrano e De Angelis – evidenziasse i difetti di questa scelta politica e, dunque, di questa procedura amministrativa. Da parte nostra, abbiamo reiteratamente richiamato l’Amministrazione al rispetto dei principi della piena concorrenza e della trasparenza, restando – ovviamente – inascoltati e visti quasi come “profeti di sventura”.

Abbiamo sempre dichiarato e sostenuto con forza di voler supportare e incentivare il tessuto imprenditoriale della città, anche nel settore balneare, ma attraverso procedure rispettose delle normative europee e nazionali e della trasparenza e correttezza amministrativa, senza parzialità. La nostra battaglia è sempre stata volta al rispetto delle regole e delle persone – hanno sottolineato i tre esponenti del Pd – in qualsiasi categoria e posizione sociale ed economica esse si collochino”. Non sono bastati, dunque, i numerosi e ripetuti pareri negativi dell’Autorità Garante in materia (Agcm) a “far desistere l’Amministrazione Leccese, né il nostro richiamo ad assumere decisioni che potessero danneggiare il Comune di Gaeta. Gli “AvantiTutta” avevano già deciso di procedere a testa bassa. E quello di oggi è un primo, ma significativo risultato. Evidentemente non avevamo tutti i torti, e questa sentenza rischia di essere la prima di una lunga serie. Soprattutto, questa prima sentenza impone al Comune di Gaeta, in solido con la Thor Srl, il pagamento delle spese legali per 6.000 euro. Tanto per cominciare… Questo primo onere finanziario è palesemente un danno erariale a cui, inevitabilmente, se ne aggiungeranno altri. I Consiglieri Comunali di maggioranza, che potevano evitarlo, essendo stati da noi ripetutamente informati, hanno preferito votare a favore, e dunque, in qualche misura ne saranno responsabili”.

Anche nel Consiglio Comunale di giovedì mattina “per l’ennesima volta abbiamo sollevato le lacune delle procedure e degli atti amministrativi portati al voto, ed anche giovedì si trattava – guarda caso – di un project financing per la gestione nei prossimi vent’anni del servizio di pubblica illuminazione e degli impianti semaforici. Si tratta di lacune – hanno concluso i consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis – che rischiano di portare l’Ente a subire ricorsi, contenziosi e relativi costi da sostenere. Anche in quella occasione, gli AvantiTutta non si sono smentiti ed hanno votato compattamente e a testa bassa.” Secondo molti osservatori del diritto con la sentenza che ha bloccato l’”Opa” ai danni del lido Serapide il Tar non si è pronunciato sulla legittimità dell’istituto dei progetti di finanza in relazione alle concessioni balneari ma ha sottolineato un principio: rimane “impregiudicata” ( cioè ancora da esaminare) “ogni considerazione sulla legittimità di tale complessa fattispecie “atipica”. Il TAR ha lanciato cioè un chiaro segnale nel senso di avvertire chi ancora deve pronunciarsi in merito. Ma la giurisprudenza in Italia è quasi univoca: quasi tutti i Tar e i Consigli di Stato oggi ritengono che l’istituto del progetto di finanza non è applicabile alla problematica delle concessioni balneari per tutte le motivazioni ormai chiare.