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FORMIA – Rissa al veglione di Capodanno, la Cassazione conferma un Daspo

FORMIA – Aleggia come un fantasma a cadenza periodica la violente rissa che insanguinò il Veglione dello scorso Capodanno organizzato dall’hotel Bajamar. Se il suo titolare, Roberto Sorrenti, nei giorni scorsi per la sua esperienza acquisita nel settore turistico è stato nominato dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca neo commissario straordinario della Comunità dell’Arcipelago delle isole ponziane, un partecipante alla rissa per i prossimi tre anni non potrà frequentare locali pubblici di Formia e quelli insistenti nella zona della cosiddetta movida. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dal 35enne napoletano Giuseppe Romano contro l’efficacia del Daspo urbano emesso dal Questore di Latina Fausto Vinci, lo stesso alto dirigente di cui il partito vicino alle posizioni di Sorrenti, Fratelli d’Italia, aveva chiesto la testa in una clamorosa interrogazione parlamentare presentata (e provvidenzialmente ritirata) dal parlamentare romano di Fdi Luciano Ciocchetti. Il provvedimento del Questore Vinci, notificato ad altre cinque persone coinvolte nella rissa della notte dello scorso San Silvestro, resta in vigore e, grazie all’attenta attività investigativa dei Carabinieri della Compagnia di Formia, lo sarà sino al 3 febbraio 2028, un periodo durante il quale Romano ha l’obbligo anche presentarsi ogni fine settimana presso il commissariato di Polizia, sempre Formia. Se resta in vigore dopo il pronunciamento della Suprema Corte del Daspo per Romano con l’ipotesi di reato di rissa, il 35enne è stato destinatario, su richiesta della Procura di Napoli, lo scorso maggio di un’altra ordinanza cautelare con le gravi accuse di spaccio con metodo mafioso, porto abusivo di armi e tentato omicidio con metodo mafioso per alcuni episodi avvenuti a Napoli tra settembre 2021 e maggio 2022. La Rissa della notte dello scorso Capodanno produsse altri e clamorosi provvedimenti: non solo l’affrettata ed incauta interrogazione parlamentare del deputato Ciocchetti ma anche il varo del provvedimento di sospensione, parziale e temporanea, delle attività esterne (erogate ai non clienti della struttura) del Bajamar. Il provvedimento venne impugnato con scarsi risultati da Sorrenti davanti il Tar e la Procura della Repubblica di Cassino che, invece, ha continuato ad indagare su quanto avvenne di grave nelle ore tra la fine e l’inizio del 2025 all’interno dell’albergo del lungomare Città di Ferrara.