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Latina / Rivelazione di segreti di ufficio, giudice del Tribunale del Capoluogo a processo a Perugia

LATINA – E’ stata rinviata al prossimo 7 ottobre la testimonianza di Piero Amara a Perugia nel processo nato dal filone di inchiesta della procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, sulle rivelazioni che vede imputati l’ex magistrato Luca Palamara e l’ex pm di Roma Stefano Rocco Fava, ora giudice civile a Latina. Lunedì i giudici hanno accolto la richiesta delle difese di poter avere più tempo per leggere il verbale di un interrogatorio di Amara del febbraio 2021.

Nel processo, che si è aperto il 19 gennaio scorso davanti al Tribunale di Perugia, a Palamara e al giudice Fava viene contestato di aver rivelato notizie d’ufficio “che sarebbero dovute rimanere segrete”, e in particolare “che Fava aveva predisposto una misura cautelare nei confronti di Amara per il delitto di autoriciclaggio e che anche in relazione a tale misura il procuratore della Repubblica non aveva apposto il visto”. Nel procedimento Fava, all’epoca dei fatti sostituto procuratore nella capitale, è accusato di essersi “abusivamente introdotto nel sistema informatico Sicp e nel Tiap acquisendo verbali d’udienza e della sentenza di un procedimento”.

Fatto che secondo i pm avveniva “per ragioni estranee rispetto a quelle per le quali la facoltà di accesso era attribuita”. Il suo obiettivo, secondo l’atto di accusa “era di avviare una campagna mediatica ai danni di Pignatone, da poco cessato dall’incarico di procuratore di Roma e dell’aggiunto Paolo Ielo” da effettuarsi anche con “l’ausilio” di Palamara “a cui consegnava tutto l’incartamento indebitamente acquisito”.