Fondi – Lorenzo Cervi, segretario del partito democratico di Fondi, lancia un appello a non abbandonarsi alla rassegnazione ed a costruire una coalizione “popolare, sociale e riformatrice” in vista delle prossime elezioni. Di seguito la nota ufficiale.
“Eh chest’è”. Questa è la risposta che una buona parte delle persone della mia città danno a chi avanza, anche con analisi dettagliate e con spirito propositivo, critiche al potere oramai trentennale di Forza Italia.
“Questo è, che ci vuoi fare”. Me lo sarò sentito dire migliaia di volte.
Rassegnazione ad una prateria politica e al deserto economico che abbiamo davanti tutti i giorni. Una realtà inevitabile non vedere o far finta di nulla.
L’estremo di questo “chest’è” è l’indifferenza, che tutto annulla, brucia e fa scomparire. Che si propaga e tocca talvolta anche mondi che non ti aspetti.
Ma tanti, tantissimi, non si stanno e dicono con forza basta! Basta con questo “eh chest’è”, basta con la rassegnazione che non cambia le cose e non batte chi ha ridotto le cose così, ma anzi lo legittima e gli dà più forza.
Noi non siamo e non vogliamo essere rassegnati. Crediamo ancora alla politica, quella bella cosa che ha come scintilla la volontà di cambiare le cose, per tutte e tutti.
Dobbiamo ristabilire il diritto di speranza, che sembra oramai perso e sepolto sotto un politica vecchia e stanca. Dobbiamo ricordare che senza la forza trasformativa della politica nulla è possibile.
Quello che si è andato a consolidare in questi decenni è un sistema vero e proprio, non credo ci sia altra parola per descriverlo. Costruito da una grande macchia elettorale fatta di consensi non di opinione né ideologia, bensì di convenienza, tutela di interessi di bottega o di categoria.
Noi pensiamo invece che la città vada governata per tutti, soprattutto per i molti e non per i pochi. Ricordandoci sempre che il bene comune, la tutela di esso, deve essere al primo posto, sempre.
Per oltre trent’anni tutta la politica cittadina, chi a favore e chi contro, si è occupata di una sola persona. Noi vogliamo e dobbiamo occuparci di tutti gli altri, dei diritti e dei bisogni della maggioranza sociale della nostra città, della gente comune.
La strada che siamo chiamati a percorrere, così come il lavoro che dobbiamo portare avanti, è lunga e difficile, ma percorrendola insieme la fatica sarà minore e lo sforzo ripagato.
Per questo penso che la distinzione, sia nel merito che nel metodo, sia essenziale per noi democratici e progressisti. Il programma va costruito con le persone e tra le persone, ascoltando i bisogni reali, senza retorica o promesse messianiche. Così come la scelta di chi deve guidarci come candidata/o Sindaca/o deve avvenire con la gente che vogliamo rappresentare, non in qualche buia stanza del Palazzo con l’unzione di qualche grande capo.
Noi siamo e vogliamo essere diversi. Perché noi sappiamo che cos’è la politica e soprattutto a cosa serve la politica. Non serve a tutelare interessi privati, ma a costruire opportunità per tutti, far vivere il nostro territorio, emancipare dal bisogno, liberare le menti e i corpi delle persone, ristabilire il diritto a restare per tante e tanti ragazzi costretti ad andare via.
Per questo il nostro obiettivo è costruire una coalizione popolare, sociale e riformatrice, capace di restituire alla nostra città il diritto alla speranza. Una coalizione che parli a chi vuole cambiare veramente questa città, rimanendo però coerenti con se stessi e con tutti i cittadini.
Parlando seriamente di Fondi e del suo futuro: ovvero di industria, università, città superpotenza culturale, turismo sostenibile, urbanistica giusta, diritto a restare, casa, sanità per tutti, scuola aperta e molto altro ancora.
Tutto questo è possibile solo se il coraggio e la generosità vengono messi al primo posto. Il coraggio di prendere delle scelte importanti e la generosità nell’attitudine.
Una città migliore esiste.
Quindi no, “chest” non è. Esiste e può esistere anche altro, va solo costruito tutte e tutti insieme.”