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Formia / Una settimana dalla morte di Romeo: “Questa panchina ritornerà la panchina di prima, ma non sarà la stessa” [VIDEO]

FORMIA – Una settimana dalla tragedia che ha accompagnato la morte di Romeo Bondanese non poteva passare in sordina. Lì in quello che già in precedenza abbiamo descritto come il “simulacro” scelto, in particolare, da amici e coetanei – la panchina di via Vitruvio – a Formia – dove si è consumata la sua uccisione – ieri sera si è svolta un’altra tappa del duro percorso di addio che la comunità sta affrontando. Tra i lumini sempre accesi, peluche, striscioni, omaggi e fiori che ricoprono gran parte dello spiazzo, le parole hanno preso la scena, tra le quali quelle di una canzone scritta ad hoc per la commemorazione e cantata dal giovane Michele.

“ […] Devono sapere tutti che eri un ragazzo d’oro/ e bruciamo sta panchina che lassù ti aspetta un trono/ sai Romè ci manchi tanto, manchi a casa, manchi al campo / manchi quanto stiamo insieme ma non ci sei tu qui accanto / però giuro che non piango, lo giuro, non piango / perchè io lo so che da lassù ci stai guardando / e non vogliamo vendetta, vogliamo giustizia / scriviamo il tuo nome ovunque così che non svanisca […]”.

Questo testo – forza creativa oltre la morte che ben riassume quell’ “essere giovani” in quanto compendio di energia vitale – apre alla riflessione in cui i presenti sono stati condotti per mano da don Mariano Salpinone, parroco della chiesa di Don Bosco, rispetto proprio al “luogo” di questo ritrovo. La panchina.

Don Mariano, in questi giorni, è stato una presenza sincera e costante per i ragazzi. Ha abbracciato il delicato compito di stare accanto a loro, accompagnandoli nell’elaborazione del lutto, rendendosi disponibile, offrendo luoghi e appoggio alle loro iniziative. L’ha fatto anche ieri sera, quando ha spiegato loro che è giunto il tempo di lasciar andare progressivamente il dolore di quella che lui continua a chiamare “questa assurdità”.

Non sarà facile. Si tratterà di compiere quel passaggio che non ha nulla a che vedere con la dimenticanza, ma che spoglierà il ricordo dalla sofferenza e lo rivestirà di propositi e sorrisi, quelli che i giovani ed una comunità hanno bisogno di ritrovare perché la vita vada avanti. Una prospettiva di accettazione per cui anche quello “spazio”, teatro della brutta pagina di cronaca nera, in cui si sono quotidianamente raccolti , prima o poi dovrà cambierà volto, senza che questo renda meno indimenticabile il giovane Romeo.

I concetti di tempo e di spazio subiscono dilatazioni anticonvenzionali dinanzi a pagine così tristi, ma non c’è modo di fermare il tempo, né di “chiudere” o “riempire” uno spazio all’infinito per paura del “vuoto”, anche perché colmare quello attorno può non essere sufficiente a non sentire – straziante – quello che si ha dentro.

Quello che la comunità – non solo i giovani che pellegrinano ogni giorno a quella “panchina” – dovranno tenere a bada è un “vuoto” tutt’altro che materiale. Ci sarà da scongiurare quello che assalirebbe chiunque sostituisse la giustizia con la vendetta, l’oblio con il ricordo, la vacuità dei buoni propositi alla concretezza dei loro punti di partenza.

Quella panchina che ieri ha accolto ancora lacrime e incredulità, anche se tra qualche tempo sarà spogliata di tutti i feticci d’amore tributo a Romeo, sarà lì a ricordarci che quello di oggi è un “vuoto doloroso”, quello di domani potrebbe essere un “vuoto pericoloso” se non avremmo fatto tesoro di quanto accaduto.

“Ora c’è un passaggio difficile che dovrete vivere – ha spiegato Don Mariano – che dovremmo vivere insieme, il passaggio in cui questa panchina ritornerà la panchina di prima, ma non sarà più la stessa. Io l’ho detto pure l’altro giorno: non è la panchina in cui è morto Romeo, è la panchina in cui voi avete legato la vostra vita a Romeo per sempre”.

VIDEO Il discorso di Don Mariano Salpinone

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Ed ecco quindi tutta la canzone rap dedicato a Romeo dai suoi amici.

VIDEO Canzone Rap in ricordo di Romeo Bondanese

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