LATINA – La Provincia di Latina ha compiuto un nuovo passo verso il rafforzamento della trasparenza amministrativa e della valorizzazione del capitale umano approvando, con Decreto Presidenziale, il Piano di Rotazione Ordinaria del Personale e delle Misure Alternative previsto dalla Legge 190/2012 e disciplinato dall’ANAC. Si tratta di un adempimento obbligatorio che ha un valo re strategico in quanto orienta la gestione delle risorse umane e consolida il sistema di prevenzione della corruzione dell’Ente, integrandosi con la pianificazione triennale prevista dal PIAO.
Il Piano, predisposto dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza in coerenza con la mappatura dei rischi aggiornata nel 2025, stabilisce criteri chiari per individuare gli uffici e le attività più esposti al rischio corruttivo e regola la mobilità programmata di dirigenti e funzionari che operano in tali ambiti. Tra questi rientrano solitamente gli uffici che gestiscono autorizzazioni, concessioni, appalti, contributi economici, attività di vigilanza o procedimenti a elevato impatto esterno. La rotazione, in questo senso, rappresenta un presidio fondamentale per ridurre i rischi di consolidamento di posizioni, automatismi decisionali o possibili interferenze esterne.
Il documento non si limita tuttavia a indicare la necessità di cambiare periodicamente incarico: definisce anche la durata degli incarichi nei settori ritenuti più sensibili, le tempistiche per l’avvio e la conclusione della rotazione, i criteri di equivalenza tra uffici diversi e le modalità attraverso cui garantire un passaggio di consegne ordinato, in modo da non compromettere la continuità dei servizi. Importante è anche la previsione delle “misure alternative”, che trovano applicazione nei casi in cui, per esigenze operative o per infungibilità delle competenze, non sia possibile procedere allo spostamento del personale. Tra queste misure rientrano la rotazione delle mansioni interne, il rafforzamento dei controlli interni. Ma è importante anche il doppio livello di autorizzazione, la suddivisione delle responsabilità critiche di un processo in più passaggi, e l’affidamento dello stesso a persone diverse, per evitare che un singolo individuo abbia il controllo completo su tutte le fasi.
Nel Piano, inoltre, vengono valorizzati aspetti che non si limitano alla sola prevenzione dei rischi: la rotazione è presentata come un’opportunità di crescita professionale che permette ai dipendenti di sperimentare nuovi ruoli, ampliare il proprio bagaglio di competenze e sviluppare una visione più trasversale dell’organizzazione. In quest’ottica, il provvedimento diventa uno strumento che, oltre a garantire legalità e trasparenza, favorisce l’innovazione interna e il benessere lavorativo, contribuendo a rendere l’amministrazione più dinamica e orientata al miglioramento continuo.
Questa filosofia è stata sottolineata anche dal Presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli, che ha insistito sull’importanza di considerare la rotazione non come una sanzione o una misura di controllo, ma come una leva per stimolare la crescita del personale e promuovere una cultura organizzativa più aperta. Muoversi tra uffici diversi, confrontarsi con nuovi colleghi e acquisire procedure differenti – ha dichiarato – permette ai dipendenti di ampliare le proprie competenze e contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini nell’operato dell’Ente.
Alla stesura del Piano ha contribuito un ampio percorso di confronto che, a partire da aprile 2025, ha coinvolto il RPCT e i dirigenti dei vari settori per definire modalità applicative sostenibili, evitando soluzioni calate dall’alto e assicurando coerenza con le esigenze operative. Il documento è stato inoltre sottoposto al confronto con le organizzazioni sindacali il 4 novembre 2025, ottenendo un riscontro positivo e l’impegno a partecipare alle future attività di monitoraggio e revisione.
Il Piano entrerà ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2026 e sarà allegato alla Sezione Anticorruzione del PIAO 2026. La sua attuazione sarà accompagnata da un monitoraggio semestrale finalizzato a verificare lo stato delle rotazioni, l’efficacia delle misure alternative e l’impatto generale sul funzionamento dell’Ente. Il monitoraggio, svolto dal RPCT in collaborazione con i dirigenti e con il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, permetterà di intervenire tempestivamente per correggere eventuali criticità, aggiornare le metodologie di analisi dei rischi e calibrare il sistema in base alle esigenze emergenti.
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