FONDI – Il suicidio del 15enne Paolo, studente della succursale di Santi Cosma e Damiano dell’Istituto Pacinotti, sta stimolando molte riflessioni sul modello sociale in cui sono inseriti i ragazzi. Di sicuro interesse è quella dei Giovani Democratici del circolo “Pietro Ingrao” della piana di Fondi, che riceviamo e pubblichiamo di seguito.
“Come ragazzi e ragazzi di questa generazione, che viviamo questa società, in questi tempo, non possiamo altro che esprimere la nostra tristezza ma anche la mostra rabbia per quello che è accaduto a Paolo, un ragazzo di una città vicina come Santi Cosma e Damiano, che frequentava una succursale dell’Istituto Pacinotti di Fondi. Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia, agli amici e a tutti colori che gli volevano bene.
Episodi come questo, sempre più frequenti, anche nel nostro territorio e da tempo, sono sintomo di un malessere diffuso e di una società incapace di ascoltare e recepire tale malessere.
Le cause e le responsabilità sono tante, mali profondi e diffusi, che sarebbero difficili da ricostruire.
Proprio per questo non si può né si deve addossare la colpa a un solo soggetto. Come comunità dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e agire di conseguenza.
Ciò di cui le nuove generazioni hanno bisogno, la nostra generazione ha bisogno, è ascolto, educazione all’empatia, alla consapevolezza dell’altro, al sentirci parte di una collettività da cui dipendiamo. Abbiamo bisogno anche di una vera educazione affettiva e sessuale.
Serve un grande lavoro culturale e sociale, accompagnato dal supporto delle istituzioni, in particolare da quello medico e psicologico.
È per questo che abbiamo deciso di aderire con convinzione alla raccolta firme per un’iniziativa di legge regionale che istituisca la figura dello psicologo di base in tutti i distretti socio-sanitari. Perché la salute mentale è salute.
Solo con un impegno profondo e collettivo potremo evitare che altre tragedie come quella di Paolo si ripetano. A lui, e a tutti coloro che abbiamo perso, vogliamo dedicare questo nostro contributo: per provare a curare le ferite aperte e ancora vive che bruciano sul corpo della società.
Per Paolo e per tutti gli altri”.