TERRACINA – Non poteva guidare, eppure era al volante della Lancia Ypsilon beige che ha travolto e ucciso Federico Salvagni, 16 anni, nella notte di Ferragosto. Gioacchino Sacco, detto Jonathan, 49 anni, si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. L’uomo, già colpito dalla revoca della patente da diversi mesi per violazioni al Codice della strada, non avrebbe mai potuto rimettersi alla guida.
Erano le 3.30 del mattino quando Federico, insieme al fratello gemello e a un amico, stava rientrando a piedi in un residence dopo una festa sulla spiaggia. Sulla provinciale che collega Terracina a San Felice Circeo, all’improvviso, l’auto di Sacco lo ha investito da dietro durante un sorpasso azzardato. Il ragazzo è stato sbalzato sull’asfalto: per lui non c’è stato nulla da fare. L’automobilista, invece, non si è fermato a prestare soccorso ed è fuggito nel buio.
L’auto, una Lancia Ypsilon color beige, era stata subito ricercata. Dopo 12 ore di indagini i carabinieri hanno fermato Sacco, trovando sul mezzo ammaccature compatibili con l’impatto. La Procura aveva chiesto immediatamente la custodia cautelare in carcere e il sequestro del veicolo: richieste entrambe accolte dal giudice Laura Morselli, che ha sottolineato la pericolosità sociale dell’indagato e la gravità della condotta.
Comparso ieri davanti al giudice, Sacco ha negato ogni responsabilità, sostenendo di non essere lui alla guida al momento dell’incidente. I suoi avvocati, Di Napoli e Pellino, hanno annunciato ricorso al Riesame.